NEOGEOGRAFIA – Mappo ergo sum

 

Presentazione del ciclo di opere FINIS TERRAE di Alessandro Chetta

Conversazione con Nicola Angerame e Giorgio Bena

Oggi la geografia scompare, persino dai programmi delle scuole. Assenza che, una volta di più, mina un altro pilastro della conoscenza attraverso una delega cieca agli apparecchi digitali. Nasce dunque da tale mancanza l’esigenza di comporre una nuova geografia con gli strumenti dell’arte.

Se non c’è più nulla da scoprire perché i satelliti hanno smascherato ogni angolo del pianeta possiamo sempre armarci di desiderio e immaginazione e costituire mappe che ricalchino luoghi effettivi o della memoria oppure crearne di nuovi. Su questa sfida ruota la proposta di Alessandro Chetta con il ciclo di opere FINIS TERRAE.

Cartografia che vive per estensione: un lungo confine del mondo in-conosciuto e non finito (l’opera proseguirà negli anni ad oltranza) realizzato con la tecnica del collage-informale in cui la carta si addensa come pittura a formare crosta terrestre.

Ma la Neogeografia è supportata anche da un aspetto teorico e da un Manifesto sulla nuova documentazione del paesaggio. Di questa e altre prospettive l’autore ne discuterà giovedì 30 gennaio 2020 dalle 19 nello spazio Home di Karin Reisovà, direttrice di Crag gallery, con il critico d’arte Nicola Angerame e il curatore Giorgio Bena.