3 aprile

CRAG è orgogliosa e felice di rappresentare l’artista Laura Omacini ed i suoi splendidi lavori pittorici!! In anteprima l’opera “Su queste Rive”

“Su queste rive” è per me un primo di serie. Quel quadro che esce un po’ per caso, spesso per esasperazione. Quello senza progetto, inspiegabile da principio.

Ricordo che lo tenni nascosto per qualche settimana, la sua discreta novità mi attraeva e respingeva al contempo.
Nonostante la natura del mio lavoro sia molto legata alla componente concettuale e al rimando letterario, c’è sempre qualcosa che si muove su altri livelli, come un ruscello sotterraneo che proceda paziente, erodendo pareti carsiche. Quando finalmente le acque si incontrano, confuse nei moti e nelle luci, la ricerca riconosce la sua fonte e ritrova la sua sincerità.

Laura Omacini
Su queste rive
2019
Olio su tela
95 x 80 cm

2 aprile

Each of us was sometimes a part of the hunting game as a deer or a hunter. The forest is the right place where we can talk to ourselves on which side we stand.

Jiri Hauschka
2019
Hunters
120 x 80 cm
Acrylic on canvas

1 aprile

 

“Set Elements for an Ancient Memory” è un’installazione scultorea che evoca la ricostruzione museale di frammenti di sculture di epoca classica. Le porzioni di figure sono raccontate con cuscini rigidi, in dimensione reale e realizzati in resina, che ammiccano alle morbide torsioni dei busti classici.
L’installazione eleva lo statuto del cuscino da inconsapevole presenza quotidiana a ‘notabile’ statua classica, per provocare ironicamente ad una rinnovata attenzione alla dignità della nostra intimità e a ciò che ci circonda. Un oggetto della nostra quotidianità diviene soggetto di un nuovo mito.

#museodilissone
#premiolissone

bn+brinanovara
Set elements for ancient memory
2019
Tecnica mista e resina

 

31 marzo

(…) sono come degli appunti diversi, assemblati e talvolta discordanti. Raccolgo ispirazione dai dettagli: sia fotografici, che scarti di materiali o semplici pagine di un diario. Mi piace raccogliere frammenti di memoria collettiva e mescolarli a quelli di un vissuto personale che, nella maggior parte dei casi, si traduce in ambientazioni e ritratti ispirati dalla realtà di Provincia. Non cerco soluzioni, ma l’armonia nella contraddizione e la permanete evoluzione pittorica”

Giacomo Modolo
Sketch
Tecnica mista su tela
80 x 60 cm
2019

30 marzo

 

The Movement in the Space’ is a series of delicate etchings describing the movement of playground equipment. Although derived from the artist’s own childhood memories, by silently re-animating the objects and figures in this way, he summons and imprints the past onto the present, inviting people to recall their own playground memories.

Yoon IlKwon

Tightrope walking
30 x 40 cm
Ed. 1/10
Etching

 

29 marzo

Ognuno di noi è legato a oggetti che posseggono un valore che solo noi possiamo percepire, oggetti apparentemente inutili, banali. Così delle semplici forbici da sarta, trascendendo la loro funzione, diventano impulso per riflessioni sul tempo trascorso, sulla nostra storia personale e sulla capacità di distinguere il fondamentale dal passeggero, creando un nuovo mondo a partire dai frammenti di quello preesistente.

Luca Freschi
Breviario
2020 – terracotta ceramica e legno
cm  26x34x8

 

28 marzo

Il porto di Amburgo era li, sullo schermo tv, assieme allo sguardo di Zimmermann, il corniciaio de L’amico americano. L’ho disegnato, poi disegnato di nuovo, e ancora, fino a che le figure in primo piano sono diventate macchie e le gru sullo sfondo linee incerte. Poi i disegni sono diventati una grande tela. E alla fine tre fasce di colore uscite da non so dove sono andate a coprire e a dirmi che ok, andava bene così.

@luca_coser
Lanscape
Acrilico su lino
190 x 180 cm

 

27 marzo

Sono stato nelle paludi di Bacalar, non sapevo dove guardare, tutto è evanescente, in trasformazione.Così ho pensato che non c’è bisogno di focalizzarsi su qualcosa di specifico, non solo nei dettagli ma neanche la sua identità. L”esperienza era totalizzante, ogni cosa contava nella stessa misura. Così io volevo tutto.

Oscar Contreras Rojas
La palude
2019
Olio su tela
150 x 130 cm

 

 

26 marzo

Che non sia l’incompiutezza il massimo grado della continuità?

Enrico Minguzzi
Il rovo
2019
Olio su resina su tela
150 x 100 cm

 

25 marzo

‘The Path of Eyes’ is a series of mixed media works addressing the value of the unnoticed visual information that surrounds us on daily journeys. From that which is routinely missed, to that which is literally overlooked, we are all so busy getting somewhere that we are often not present in the moment. The artist took hundreds of photographs along the journey, wherever his gaze happened to pause or linger, accumulating them into a fastidious mosaic of smaller images laid over the central image of his ‘memorable place’.

Yoon Il Kwon

The Path of Eyes / altalena
Tecnica mista (litografia e fotografia)
2019
60 x 90 cm

 

24 marzo

Due grandi misteri l’essere umano deve affrontare nel suo breve trascorrere: il corpo e il tempo. Il corpo nel tempo e il tempo nel corpo. Il corpo attraversa il tempo modificandosi ininterrottamente e il tempo lascia continuamente i suoi segni inconfutabili sul corpo. Il corpo é sempre, dunque, una mappa terribilmente esatta dei segni che il tempo ha inciso su di lui.Tutto il lavoro di Luca sembra svolgersi e svilupparsi dentro questa dialettica incessante di corpo e tempo. Osservando attentamente il suo lavoro questo appare, anche all’interno di cicli differenti di opere, assolutamente chiaro: il tema è sempre, ossessivamente, la relazione corpo-tempo attraverso i segni che questa relazione lascia necessariamente dietro di sé.
Segni del Tempo di Enrico Lombardi

Luca Freschi

Entre nosotros
Terracotta ceramica specchio
36 x 42 x 15 cm

 

23 marzo

 

Il mio lavoro parte dalla scultura, per me intesa come ricerca di equilibrio tra pieni e vuoti. Questa è una tematica ricorrente in tutto il mio lavoro, anche se nel tempo ha cambiato continuamente forma passando attraverso tecniche e materiali differenti.
Nella serie “scratchings” la tecnica è quella di graffiare via dello smalto nero con una punta metallica dalla superficie di un plexiglass in modo da ricreare delle gigantesche “diapositive”. Partendo da una superficie completamente dipinta di nero vado ad incrociare migliaia di graffi che in partenza sono un groviglio indistinto e solo dopo una lunga lavorazione prendono forma andando a definire l’analisi di un momento da me vissuto.

Alessandro Cardinale
“scratchings”
Smalto nero graffiato su plexiglas trasparente
50x50cm

 

22 marzo

 

The theme of the painting is the fragile border between public and private space. I painted a specific space and situation which inspired me – a situation which I manipulated and shaped to suit my idea. I like the border between figuration and abstract form as well.

Tomas Tichy
Interface
120 x 100 cm
Olio su tela

 

21 marzo

 

“Lo spazio è come carico di una strana densità, di una profondità insondabile, come se qualcosa della vita degli uomini e delle donne che lì hanno pregato, amato, sofferto e sognato avesse resistito allo scorrere del tempo, via via modificando il sito fino a farne ciò che è.” ( Jorn de Précy, E il giardino creò l’uomo)

 

Chen Li

Warm darkness

2019

acrilico su tela

50×35 cm

 

20 marzo

 

“Tutte le spine che riempivano i miei occhi non ci sono più, sono sparite con i tagli dietro al collo e i polsi deboli. Se guardo il dorso delle mani, sotto la pianta dei miei piedi, le mie ginocchia, gli avambracci e anche le dita, Io non ci sono più. Ho fatto finta di capire dove andavo, che poi, magari ci credevo”.
(…) Non ci sono più, La Crisi 2004
Giacomo Modolo
Sparire
2020
tecnica mista su tela
40×30 cm

 

19 marzo

 

Il mio lavoro parla della quotidianità, stati emotivi. Generalmente parlo di una classe sociale medio bassa,quella che ho vissuto. Caratterialmente sono senza una sessualità definita, mi piace l’idea di un mondo fatto da sole persone con entrambi i sessi. In questo particolare lavoro ho utilizzato una tecnica mista per dare più carattere: tre donne camminano verso un luogo sconosciuto, anche a se stesse. Un po’ come la vita, come dei fantasmi nel mondo.

Silvia Argiolas
Tre amiche
Tecnica mista su carta
35 x 30 m

 

 

 

18 marzo

Diego Zangirolami
La Torre di Babele

Ho inteso che la bomba atomica potesse essere il simbolo del grido dell’umanità verso la Natura e il divino. L’autodistruzione o l’automutilazione è spesso presente presso molte culture come medium per riscattare l’onore, guadagnare uno status sacrale, giungere all’illuminazione/ santità. Forse alcuni di noi, durante l’adolescenza, hanno sperimentato questo stesso metodo per attirare l’attenzione dei propri genitori. Il divino è spesso visto come assente, incomprensibile e distante, allora perché non considerare l’umanità come un adolescente che cerca di catturare l’attenzione del proprio creatore con la minaccia di un auto-annichilimento?

La torre di Babele
30 x 30 cm
Tempera su cartone su tavola

 

17 marzo

“Questo che voi chiamate ordine è uno sfilacciato rattoppo della disgregazione.

(Italo Calvino, Ti con zero)”

Giuliano Sale
Untitled
50 x 40 cm
Olio su tela

 

16 marzo

 

Si è pensato che la ragione del misterioso spopolamento, avvenuto in un epoca storica precedente alla colonizzazione da parte europea, della cosiddetta Isla de Pascua sia stato provocato dall’arrivo di un grande iceberg, scambiato dalla popolazione locale per il vascello divino che avrebbe portato regnanti e dignitari di alto rango verso una sorta di walhalla pasquense. E’ affascinante, per me, comprendere come la sommatoria di equivoci nell’osservazione della natura da parte degli umani ne abbia spesso portato le genti ad un annichilimento autoindotto. Probabilmente venne avvistato un iceberg in tempi remoti della storia pasquense ed è probabile che l’evento sia stato tradotto in mito/leggenda, in seguito un altro iceberg è stato scambiato per quel vascello e utilizzato come mezzo di fuga per le elités verso un “mondo migliore” come le colonie extramondo di Blade Runner in un futuro post-atomico distopico e aberrante. Mistificando la lettura della natura, gli esseri umani infliggono da sempre i peggiori danni, in primis, a se stessi.”

Montagna di Ghiaccio
Tempera su cartone su tavola
20 x 20 cm
2019

 

15 marzo

 

Mimosas dell’artista Mickael Doucet fa parte della serie “Canoe arancioni” : tutti abbiamo una canoa arancione da qualche parte che ci aspetta e corrisponde all’idea di una piccola parte di noi stessi in realtà confortante, ma anche poetica, amorevole e talvolta malinconica.

Mimosas
Olio su tela
50×40 cm
2019

 

14 marzo

 

Realizzato in tecnica mista su tavola, questo lavoro della serie Unpredictable Ecosystem degli artisti bn+BRINANOVARA unisce frammenti selezionati e ricombinati della Resurrezione di Piero della Francesca. Le porzioni pittoriche figurative dialogano con la vibrazione del fondo che ricorda glitch informatici”… Ma non sveliamo la tecnica, non ancora!

#unpredictableecosystem 2
Tecnica mista su tavola
57 x 43 x 6 cm
2019